I PRINCIPALI TREND DEL DIGITAL FUNDRAISING NEL 2017
Da dove iniziare, se non da una conferma? Secondo uno studio di M+R Benchmarks 2016, negli USA l’email fundraising continua a essere la principale forza di traino delle donazioni online, con una costante crescita a livello di revenue (+ 25%). A cambiare è piuttosto il modo con cui i donatori si rapportano a questo strumento, e in generale alle stesse donazioni online, se è vero, come evidenziato dal Charitable Giving Report del Blackbaud Institute, che il 17% di esse avviene da un dispositivo mobile. Che cosa significa per il settore non profit? Da un lato, che stiamo assistendo a un graduale ma sempre maggiore imporsi del mobile fundraising e che quindi essere mobile friendly non può più essere un optional: mail, siti web, contenuti, ads e user experience dovranno essere ottimizzati per una fruizione da mobile. Dall’altro, che le abitudini dei donatori stanno sempre più convergendo verso le abitudini e i canali di engagement dei consumatori.
Ecco perché secondo Beth Kanter il passo successivo sarà rendere ancora più semplici, intuitive e immediate le donazioni online, a partire da una loro integrazione con messaging app e social media. Nel Regno Unito, ad esempio, durante i mesi di aprile e maggio 2016, le donazioni su JustGiving via Whatsapp hanno superato il milione di sterline. Negli Stati Uniti le onp possono già accettare donazioni direttamente su Facebook, una funzione che verosimilmente verrà presto estesa a livello globale e a Instagram (di proprietà Facebook); Twitter e Square stanno lavorando insieme a $Cashtags; Youtube e Snapchat sono rispettivamente dotate di donation card e di Snapcash; inoltre, tra gli otto tool da monitorare nel 2017, nptechforgood segnala Goodworld, che permette di donare su Facebook, Twitter e web con due semplici tap e l’hashtag #donate.
Una volta permesso agli utenti di donare sui social media, come catturare in modo efficace la loro attenzione? Con l’influencer marketing, ossia il coinvolgimento nel ruolo di testimonial di persone riconosciute dal pubblico come opinion leader, e con il live streaming video, ossia le dirette video con Facebook Live, YouTube Live, Periscope, Instagram Stories, da usare non solo in occasione di eventi, ma anche e soprattutto per raccontare e condividere storie con gli utenti. Se con il proprio endorsement un influencer riesce ad accrescere la visibilità e la credibilità di una onp, il live streaming le permette di entrare in contatto, e di comunicare emozioni, in tempo reale con la community online. Nel caso poi in cui le dirette video non bastassero ad avvicinare i donatori alla propria causa, si può sempre scegliere di portarli direttamente sul campo, con la realtà virtuale o aumentata, una simulazione di un ambiente generata a computer, come ha fatto Amnesty International UK con la campagna Virtual reality Aleppo.
Come direbbe Mark Renton, il protagonista di Trainspotting 2 (it – en), nel 2017 «scegli Facebook, Twitter, Instagram». Con una – fondamentale – differenza: usali per fare in modo che a qualcuno, in qualche luogo, importi davvero della tua onp.