Il successo della campagna di crowdfunding di Casa degli Artisti
22.254€ in 45 giorni: impossibile? No, il frutto di un lavoro sinergico.
8 mesi di stretta collaborazione tra Aragorn, Casa degli Artisti e Produzioni dal Basso hanno permesso di raccogliere i fondi necessari a mantenere viva Casa degli Artisti e continuare a scrivere la sua storia.
La Casa, centro di residenza, produzione e fruizione artistica e istituzione milanese ha riaperto le sue porte, dopo anni di chiusura, a febbraio 2020, ma la pandemia ha provato a serrarle nuovamente. Da qui, è iniziata la resistenza del gruppo di lavoro di Casa degli Artisti, che si è rivolto a noi per strutturare insieme una campagna di raccolta fondi.
Cultura come bene comune, radicamento sul territorio, un gruppo di artisti pronto a collaborare per tenere aperta la propria Casa: quale migliore occasione per lanciare una campagna di crowdfunding?
Nasce così il 5 febbraio 2021, esattamente a un anno dalla riapertura della Casa, la campagna “L’arte è un bene comune. Sostieni Casa degli Artisti”, che vede la luce dopo un’approfondita analisi delle digital properties di Casa degli Artisti, dei suoi competitor e del mercato di riferimento e una campagna di social advertising volta a rafforzare il posizionamento della Casa su target prospect profilati.
Tutte azioni preliminari, ma indispensabili, che ci hanno permesso di costruire le fondamenta della campagna. Messe le basi, siamo passati a:
– ideare il concept creativo,
– scegliere la piattaforma più funzionale per promuovere una campagna di ambito artistico e culturale, con meccanica “reward-based” (chi meglio degli amici di Produzioni dal Basso?!),
– identificare, insieme a Casa degli Artisti, i reward potenzialmente più interessanti per i nostri target di riferimento, coinvolgendo direttamente gli artisti della Casa, che -di fatto- sono diventati i primi sostenitori della campagna, donando le proprie opere per il raggiungimento dello scopo,
– strutturare la promozione della campagna con una strategia multicanale, rivolta prima di tutto alla crowd di Casa degli Artisti (altrimenti le campagne di crowdfunding non si chiamerebbero così) e poi, a un target prospect di potenziali donatori.
Se è vero che la buona riuscita di una campagna di crowdfunding dipende in primis dal coinvolgimento delle persone già vicine alla causa (la crowd), è altrettanto vero che è necessario andare a differenziare gli strumenti e i linguaggi per arrivare a tutti i segmenti che compongono un target, seppur interno e vicino, molto ampio e diversificato per interessi.
Per raggiungere l’obiettivo di raccolta fondi è stato quindi indispensabile stendere un piano di comunicazione che sapesse parlare a persone diverse, con interessi diversi e diversi gradi di propensione alla donazione:
da un lato PED organici per Facebook e Instagram, cicli di DEM e comunicazioni dedicate alle liste broadcast WhatsApp e Telegram per ingaggiare le persone già vicine alla Casa, dai Fan al DB Donors; dall’altro una strategia di social advertising atta a raggiungere e coinvolgere pubblici che ancora non conoscevano Casa degli Artisti, la sua mission e le sue attività.
Un plus “valido per tutti”? La partecipazione attiva delle celebrities che hanno vissuto e lavorato a Casa degli Artisti che, attraverso una serie di videoappelli hanno invitato i loro fan a sostenere #artebenecomune.
Il costante monitoraggio della campagna, i ritocchi che si sono resi necessari in fase di onair e la stretta collaborazione tra i team di Aragorn, Casa degli Artisti e Produzioni dal Basso hanno fatto il resto e ci hanno consentito non solo di raggiungere l’obiettivo di raccolta fondi, ma addirittura di SUPERARLO!
Un lavoro di squadra, durato quasi un anno, che ha permesso di tenere aperte le porte di Casa degli Artisti, ancora dopo 110 anni.