Re-attive: Aragorn di nuovo accanto al Non Profit Women Camp

Re-attive: Aragorn di nuovo accanto al Non Profit Women Camp

Il clima era decisamente diverso dall’edizione 2023 , baciata dal sole: un sabato caratterizzato da pioggia e grigiore ci ha accolte al Museo dell’Automobile di Torino per il Non Profit Women Camp, di cui Aragorn è stata partner per il terzo anno. Ma il clima non ci ha scoraggiate, anzi il nostro gruppo misto – dall’ufficio stampa al digital, dalla raccolta fondi individui al face to face, con un derby Torino-Milano che riecheggiava anche nella platea intera – era unito dal desiderio di mettersi al confronto con i diversi temi che quest’anno animavano il dibattito, ma anche di ritrovare volti amici e fare networking.

Perché accendere l’attenzione sulle sfide e opportunità per le donne nel Terzo Settore? Perché, come ha ben evidenziato con i suoi dati Federica Maltese, ideatrice del NPWC, oltre il 60% di chi cerca lavoro in questo settore è donna e, ci ha ricordato invece Valeria Taurino, “I modelli di leadership attuali sono maschili e spesso maschilisti”. Se è vero perciò che “Per contare, bisogna essere contate” (parola di Valentina Bazzarin), è importante iniziare a condividere buone pratiche trasformative per il settore non profit che valorizzino e supportino la diversità e l’uguaglianza a tutti i livelli.

Includere dati con una prospettiva femminile può anche fare molto di più, come ha evidenziato a inizio mattinata Paola Pisano (già Ministra per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale nel governo Conte II): integrare la variabile femminile nei sistemi previsionali dei conflitti – quando i diritti delle donne diminuiscono, quando più donne vivono sole, aumenta la violenza verso di loro… – potrebbe migliorarne i risultati. Questo perché, ce lo ha ricordato Bazzarin, anche gli impatti del cambiamento climatico – che poi si ripercuotono su tutti gli altri aspetti della vita, finanche i conflitti – non sono gli stessi tra uomini e donne e naturalmente nemmeno gli stessi tra donne che vivono a diverse latitudini.

“Hard to the problem, soft to the people”: con questo motto Alessandra Colonna ha gettato le basi per parlare delle differenze tra negoziare e fare compromessi, due concetti decisamente non sovrapponibili. Abbiamo molta strada da fare in quest’ambito, e molto passa anche per una migliore pianificazione finanziaria: Michela Calculli, educatrice finanziaria, ha acceso l’attenzione su temi quali il bonus mamma, l’allocazione del TFR, la copertura sanitaria e molto altro.

Attraverso le storie personali e le riflessioni di Sambu Buffa, Muna Khorzom e Silvia Marino, l’evento ha enfatizzato il valore dell’attivismo nel quotidiano come forma di impegno sociale e responsabilità collettiva: “Io non ho deciso di fare l’attivista, ho deciso solamente di non girarmi dall’altra parte”, ha ricordato Muna Khorzom parlando del suo impegno per generare un cambiamento nel mondo. Allo stesso modo il femminismo, ha ricordato Giulia Blasi, non è solo un movimento teorico: è un insieme di azioni e scelte quotidiane, grandi e piccole, che prevedono una collettività, perché la sorellanza nasce dalla relazione.

La chiusura ufficiale degli interventi sul palco non ha concluso per noi la giornata: il Wineraising ci ha permesso di continuare a confrontarci ancora un po’, e di dare l’arrivederci al prossimo anno (chissà se ancora nella cornice di Torino?) a quante e quanti – di anno in anno la partecipazione maschile è sempre meno timida – colgono questa occasione per un confronto su temi fondamentali per il nostro lavoro nel Terzo Settore, eppure sempre troppo poco dibattuti.